Ex Chiesa della Maddalena - Pesaro

Prospetto del presbiterio

La chiesa fu edificata tra il 1740 e il 1745 su disegno di Luigi Vanvitelli e sotto la direzione del suo allievo Antonio Rinaldi. La facciata concava è incompiuta nella parte superiore, dove si apre il grande occhio ovale; il materiale usato è il cotto, alternato e coloristicamente contrapposto alla pietra del portale e delle modanature delle paraste tuscaniche. L'interno è a croce greca lievemente modificata: solo i due bracci trasversali sono uguali in lunghezza, mentre più breve è quello d'ingresso e quello del presbiterio è più profondo. La cupola costituisce un elemento di forte originalità per la compenetrazione dei quattro archi entro l'intradosso e per la tensione delle nervature che si rastremano fino a raggiungere il lanternino.

L'intervento di restauro ha interessato tutti gli elementi architettonici e decorati dell'interno. All'esterno sono stati restaurati gli elementi architettonici in pietra calcarea della facciata principale.

INTERNO

La cupolaLa cupola
L'altare prima dell'interventoL'altare prima dell'intervento
L'altare dopo l'interventoL'altare dopo l'intervento

All'inizio dei lavori la Chiesa si trovava in uno stato di deplorevole abbandono, e lo stato delle architetture e degli elementi decorativi era disastroso: l'utilizzo della Chiesa, dopo la sconsacrazione, per gli usi più diversi aveva accelerato notevolmente il degrado dell'opera.

Le ricerche effettuate sugli stucchi e sugli intonaci, avvalorate da indagini stratigrafiche ed esami di laboratorio su numerosi campioni prelevati dalle membrature e dai rilievi plastici, hanno potuto accertare quali fossero le tecniche di finitura e le soluzioni cromatiche adottate nell'impianto originario settecentesco. L'intero invaso della Chiesa era stato concepito in modo che tutte le partiture architettoniche e plastiche fossero connotate da un colore chiaro. Le variazioni tonali erano così ottenute solamente tramite il gioco di chiaroscuro dato dal rilievo delle membrature architettoniche e dalla differenza materica dei rilievi plastici in stucco che ornano le navate e la cupola centrale. Una tonalità più intensa era accordata solo alle basi delle paraste trattate ad imitazione del marmo levigato delle basi delle colonne. Il restauro ha restituito la Chiesa nella veste cromatica originaria: gli stucchi sono stati ripuliti dalle ridipinture eseguite nel corso del tempo, rivelando un'elegante patina color avorio. Le numerose parti mancanti sono state ricostruite e reintegrate, con l'aiuto di calchi per le parti più complesse, permettendo la completa leggibilità dell'apparato decorativo. I rilievi in stucco dorato, originariamente realizzati a foglia d'oro, sono stati ripresi cromaticamente nelle zone reintegrate o in quelle lesionate. I portali in stucco dipinto a finto marmo hanno riacquistato la loro "presenza" tramite la ricostruzione e la ripresa pittorica ad imitazione di tutte le parti mancanti.

L'apparato decorativo della chiesa è stato infine pienamente completato dalla ricollocazione del prezioso altare in tarsie marmoree policrome, precedentemente smontato e gravemente danneggiato.

ESTERNO

La facciataLa facciata

La facciata principale in mattoni è arricchita da elementi in pietra calcarea bianca non levigata, distribuiti lungo la base per un altezza da terra di circa 2 metri, e nella parte alta nei capitelli che sovrastano le lesene in cotto e nel cordolo di collegamento. La facciata è poi completata dal portale, sempre in pietra calcarea, dalle linee semplici, adornato di due tarsie in marmo rosa a forma di croce greca sui due lati. L'intervento di restauro ha interessato gli elementi lapidei.

Un particolare del portale prima del restauroUn particolare del portale prima del restauro
Un particolare del portale dopo il restauroUn particolare del portale dopo il restauro

DIREZIONE LAVORI: I restauri sono stati eseguiti nel 1994 sotto la direzione del Comune di Pesaro, e con la supervisione della Soprintendenza per i Beni Artistici e storici e della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici delle Marche.